Nessun segno di violenza autoinflitta sul corpo del superboss Cosimo DI Lauro. “Ciruzzo o’ milionario”, l’ex reggente del clan di Scampia, è morto nel carcere di Opera per deperimento fisico. Le sue condizioni di salute apparivano già da tempo precarie. Il suo avvocato, Saverio Senese, ha poi sottolineato che “anche se un criminale, Cosimo Di Lauro aveva dato negli anni segni di squilibrio” sui quali lo stesso legale aveva “cercato di attirare l’attenzione”, nessuno però gli aveva creduto.
Due ricoveri prima del decesso
Di Lauro, da tempo avrebbe manifestato “ansia e confusione mentale”. Venne anche ricoverato due volte per accertamenti: a Padova e a L’Aquila, su autorizzazione della terza Corte d’Assise di #Napoli, ma col tempo le sue condizioni sono andate peggiorando.
Ora c’è attesa per gli esiti degli esami istologici e tossicologici, che potranno fornire un quadro definitivo sulle cause del decesso di Di Lauro.
Funerali solo in forma privata
I funerali dell’ex boss saranno solo in forma privata, come disposto dalla Questura di Napoli. Il provvedimento è stato firmato dal Questore, Alessandro Giuliano, e notificato alla famiglia Di Lauro. Si tratta di una decisione scontata, di prassi nel caso di personaggi ritenuti ai vertici della malavita organizzata.
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