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Crollo Scampia: gli indagati passano da nove a sei

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L'ordinanza firmata dall'allora sindaco de Magistris avrebbe preceduto le indagini del 2016: la vela celese doveva essere sgomberata

Fa registrare lo stralcio di alcune posizioni, e l’ ingresso di nuove, l’inchiesta della Procura di NAPOLI sul crollo del ballatoio nella Vela Celeste di Scampia che nella serata del lunedì 22 luglio 2024, esattamente un anno fa, poco dopo le 22,30, provocò tre morti e undici feriti, tra cui sette bambini. Dopo le notifiche degli avvisi di conclusione indagini a nove persone, dipendenti del Comune di NAPOLI, gli inquirenti hanno ascoltato gli indagati e ridotto da nove a sei (tra fuoriuscite e nuovi ingressi) gli indagati, anche questa volta tutti dipendenti dell’ amministratore comunale. A breve dovrebbe anche partire la notifica degli avvisi a firma del sostituto procuratore Manuela Persico che sta indagando sulla triste vicenda che ha scosso la città e l’ Italia con il collega Mario Canale. I reati ipotizzati rimangono crollo colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni gravissime colpose. I filoni, com’è noto, sono sempre due: quello che riguarda il mancato sgombero dopo l’ordinanza emessa il 12 ottobre 2015 (di cui a un certo punto non si è più saputo nulla) e la mancata manutenzione. Viene confermata anche in questa seconda tornata di avvisi l’ estraneità nel coinvolgimento della NAPOLI Servizi.

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