E’ nel degrado il cimitero comunale di Miano, nell’area Nord di Napoli: il sito, dove i crolli di alberi negli anni scorsi hanno distrutto loculi e cappelle, oggi si presenta con lapidi murarie spaccate e resti di scheletri a vista; in corrispondenza dei loculi vi sono dei cedimenti parietali. Non solo: le radici di alberi sollevano percorsi pedonali creando pericolosi dossi; il fogliame ai piedi degli alberi fra i monumenti funebri privati li rende inaccessibili ai visitatori costretti ad utilizzare le proprie scope per aprire i varchi e avvicinarsi alle cappelle. Nel degrado più totale anche le aiuole infestate da erba incolta divenute ambiente per insetti, zanzare e blatte. La denuncia arriva da un cittadino che si è rivolto al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
Un cimitero in piena emergenza
“Tra tanta oscena bruttura e sciattezza, l’utenza incontra addetti alla manutenzione, o supposti tali perché non riconoscibili da pettorine o tesserini identificativi, seduti all’ombra inoperosi a meno che non se ne richieda il pietoso intervento perché necessita una scala o per segnalare l’ennesimo furto di portafiori, mentre all’ingresso del cimitero nuovo, a cui si può accedere in auto percorrendo un accesso incorniciato da piccoli cipressi invasi da rovi e sporcizia, si para innanzi un servizio di parcheggio (abusivo?) che abilita anche qualche auto ad accedere all’interno del cimitero senza aver preso visione di eventuali contrassegni o abilitazioni”, denuncia il cittadino in una lettera indirizzata a Borrelli.
Borrelli: “Serve ordinaria manutenzione”
“Va fatto il punto della situazione (tragica) con la direzione e gli uffici comunali preposti – spiega Borrelli – Degli interventi ora sono urgenti ma non si può pensare di risolvere un problema soltanto quando si è in piena emergenza, serve un programma di manutenzione ordinaria, che ora manca del tutto. La situazione di Miano è lo specchio della realtà dei cimiteri cittadini, i quali, in quanto luoghi di sepoltura, dovrebbero godere di ben altre attenzioni, e delle periferie, sempre più abbandonate al degrado”.





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