Avrebbe compiuto 30 anni, lo scorso 2 maggio, ma non è mai arrivata a festeggiare quel compleanno tanto atteso col figlio del quale era incinta. A un anno quasi esatto dalla conferma dei timori più neri, dopo i giorni di panico e paura per la scomparsa di Giulia Tramontano, un nuovo tassello si aggiunge al quadro da incubo del delitto di Senago. In un video, girato il giorno dopo la scoperta del corpo senza vita della donna, originaria di Sant’Antimo, nel napoletano, si vedono i Carabinieri perquisire Alessandro Impagnatiello, il compagno dal quale stava cercando di allontanarsi, il padre del piccolo Thiago, l’uomo che una manciata di ore prima l’aveva uccisa. Nello zaino del barman, i militari trovano del veleno per topi: forse proprio quello con cui, come determinato dall’autopsia, aveva avvelenato la donna che diceva di amare per diverso tempo.
Il tentativo di avvelenamento prolungato nel tempo. Poi, le 37 coltellate nella loro abitazione di Senago, nel milanese, dopo che Giulia aveva scoperto la relazione clandestina che portava avanti con una collega. Il processo a carico di Alessandro Impagnatiello è ancora in corso, ora davanti alla Corte d’Assise di Milano. Per lui l’accusa era e resta quella di omicidio volontario con l’aggravante, tra gli altri, anche dalla premeditazione.
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