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Lotta alla dispersione scolastica: un futuro nel segno della legalità

Una conferenza stampa per fare il punto sui dati della dispersione scolastica è stata indetta dal Prefetto Michele Di Bari. In una Napoli sempre più martoriata dal fenomeno delle baby gang, l’urgenza è agire sull’educazione delle nuove generazioni. Dichiara il prefetto: “Si sa che dispersione scolastica, significa intercettare altre strade”. E continua “Abbiamo bisogno di generazioni più scolarizzare, per un futuro nel segno della legalità”.

Manfredi spiega l’utilità della piattaforma

All’introduzione del prefetto, succede il sindaco Manfredi che spiega nei dettagli le dinamiche della nuova politica di prevenzione messa in atto dall’amministrazione al fine di ridurne il tasso. La definisce una priorità in quanto la costruzione di una società più competitiva, equa ed inclusiva, parte proprio dall’educazione dei più piccoli. L’intervento specifico dell’amministrazione consiste nel potenziamento di una piattaforma di segnalazione preventiva. Grazie ad essa i dirigenti scolastici possono comunicare tempestivamente la presenza nel loro istituto di casi di assenza di frequenza o di frequenza discontinua. È proprio la precocità della segnalazione ad essere il punto di forza di questa manovra, la prevenzione ne è la chiave.

Le politiche messe in atto

L’analisi dei dati raccolti tramite la piattaforma, ha poi fatto notare un grande divario tra quartieri che ha spinto anche l’amministrazione a valutare l’attuazione di politiche mirate caso per caso e in base alle necessità del quartiere. L’intervento su più fronti prevede un accompagnamento completo di tutto il nucleo familiare. È emerso infatti che un maggiore rischio di dispersione scolastica ha luogo proprio in famiglie disfunzionali. Queste presentano problemi di genitorialità, disagio abitativo, crisi lavorativa o stato di dipendenza dei genitori. Si è pensato quindi in questo caso a un’azione che guardi al contesto sociale, al rafforzamento del welfare, istituzione di strumenti quali tempo prolungato e tutoraggio nelle scuole, inclusione di fonti educative non formali quali lo sport, il teatro, la musica. L’idea è di far passare l’apprendimento delle regole non solo attraverso l’insegnamento frontale.

Un altro aspetto fondamentale è quello della scolarizzazione precoce. Sono stati infatti realizzati molti investimenti per la riqualificazione di asili nido e scuole dell’infanzia, che hanno portato al raddoppiamento dei posti disponibili. “Alla fine del PNRR, arriveremo almeno al 20% di scolarizzazione precoce” assicura Manfredi, “non rispecchia i criteri europei del 33% ma è già un traguardo se consideriamo che il nostro punto di partenza era l’8%”. L’ultimo punto sul quale si sofferma è l’importanza di azioni specifiche volte all’integrazione della comunità ROM e delle comunità cinesi e bengalesi, proprio tramite la scolarizzazione dei figli. Il sindaco plaude al sostegno delle associazioni e della Chiesa a tal proposito. Termina poi il suo intervento sottolineando che “Napoli è la più grande città del mezzogiorno eppure presenta il più alto tasso di dispersione scolastica a livello nazionale. C’è ancora molto da fare ma la strada percorsa è già soddisfacente. Se vinciamo la sfida a Napoli, la vinciamo in tutto il paese.”

Le aggiunte delle presidenti della corte d’appello e del tribunale minorile

Durante la conferenza, si è espressa anche Maria Rosaria Covelli, Presidente della Corte d’Appello di Napoli. Parla di “Interlocuzione amministrativa e giudiziaria”, come elemento vincente per la risoluzione del problema della dispersione e la prevenzione della devianza minorile. A questo, la Presidente del Tribunale minorile di Napoli Paola Brunese, aggiunge “il problema fondamentale della dispersione scolastica non sta nella povertà economica, bensì nella povertà educativa dei genitori che danno poca importanza all’istruzione dei figli, aprendogli le porte alla criminalità”.

di Maria Rosaria Manzo

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