Dopo i fatti di sangue di Sant’Antimo, Raffaele Caiazzo rischia l’ergastolo. Questo emerge dal quadro emerso dopo l’udienza di convalida per il fermo del 44enne.
Per il duplice omicidio, Caiazzo rischia l’ergastolo
Stamane, in carcere a Poggioreale, il gip di Napoli Nord Simone Farina ha confermato la reclusione nella casa circondariale per Raffaele Caiazzo, il 44enne presunto autore del duplice omicidio di Luigi Cammisa e Maria Brigida Pisacane, rispettivamente il marito di sua figlia e la moglie di suo figlio. Nel corso dell’udienza Caiazzo ha confermato quanto ammesso durante il primo interrogatorio reso giovedì pomeriggio nella caserma dei Carabinieri di Giugliano in Campania, dopo essersi consegnato alle autorità, ovvero di aver ucciso a colpi di pistola Cammisa in piazza Sant’Antonio.
Caiazzo, però, avrebbe sottolineato l’assenza di premeditazione come anche il fatto di non ricordare nulla dell’omicidio della nuora, che per la Procura avrebbe ucciso in casa mentre erano i presenti i figli di 2 e 4 anni, nipoti di Caiazzo. Al 44enne è stato contestato l’omicidio volontario con l’esclusione della premeditazione ma con le aggravanti dei futili motivi, dell’aver agito in presenza di minori e aver commesso il fatto nei confronti di affini in linea retta, tutte circostanze che portano in teoria all’ergastolo.
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