Sono ore decisive alla Procura di Napoli Nord, al lavoro sulle violenze subite dalle due bambine del Parco Verde, il quartiere di Caivano che ha visto lo svolgersi di orrori durati mesi: stupri di gruppo ai danni di minorenni, due cuginette di soli 11 e 12 anni. Una vicenda nella quale pesa anche l’ombra dei clan di camorra, cui apparterrebbero alcuni dei membri del branco sotto inchiesta.
Il lavoro della Procura – coadiuvata dalla Procura dei Minori di Napoli – si concentra sui cellulari delle persone invischiate nella terribile vicenda. Sono, infatti, sotto sequestro sia i cellulari dei giovani membri del branco che avrebbe abusato delle cuginette, ma anche quelli dei genitori delle bambine.
La Procura di Napoli Nord, infatti, ha conferito l’incarico per le perizie sui cellulari dei due maggiorenni coinvolti nell’indagine all’ingegnere Giuseppe Testa. Si tratta di uno specialista di fama e comprovata esperienza nel settore.
“Rappresento una delle due famiglie coinvolte nella vicenda, che ha sempre voluto mantenere il massimo riserbo e il silenzio nei confronti di tutte le persone a vario titolo coinvolte. Noi ci siamo fidati e affidati alla magistratura. Vi chiediamo di operare nel rispetto di questo silenzio. Sono le parole dell’avvocato della famiglia di una delle bambine Clara Niola. Niola ha risposto alle domande dei cronisti a margine della visita della premier Giorgia Meloni a Caivano