Napoletano, classe 1974, laureato con lode in Scienze della Comunicazione a Trieste, Fico arriva alla politica passando dalle battaglie civiche: acqua pubblica, ambiente, gestione dei rifiuti. Nel 2005 fonda a Mergellina il meetup “Amici di Beppe Grillo”, uno dei nuclei originari del Movimento Cinque Stelle.
Con i Cinquestelle muove i primi passi elettorali: nel 2010 si candida alla presidenza della Regione, l’anno dopo a sindaco di Napoli. I risultati sono modesti, ma nel 2013 entra in Parlamento e diventa presidente della Commissione di Vigilanza Rai, aprendo il fronte sulle retribuzioni più alte del servizio pubblico.
Il salto arriva nel 2018: con il boom del Movimento, Fico viene eletto presidente della Camera. Sceglie di rinunciare all’auto blu e raggiunge Montecitorio in autobus, gesto simbolico che fa il giro dei media. In quegli anni lavora a stretto contatto anche con Edmondo Cirielli, oggi suo rivale diretto nella sfida regionale.
Nel 2021, dopo la caduta del governo Conte bis, il presidente Mattarella gli affida un mandato esplorativo per verificare la tenuta della maggioranza, ma il tentativo si chiude senza esito. Fico non si ricandida alle elezioni successive, rispettando la regola interna dei due mandati.
Da allora prosegue la sua attività politica sul territorio, fino alla decisione di candidarsi alla presidenza della Campania, mentre non mancano polemiche sul suo gozzo e sulla casa di famiglia al Circeo oggetto di condono. Oggi, per i progressisti, è lui il volto scelto per provare a cambiare la guida della Regione.



























