A lanciare il preoccupante allarme è ancora una volta l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate. Due episodi a distanza di 24h o poco più in due comuni della regione caratterizzati da personale medico aggredito dagli stessi feriti che tentavano di soccorrere.
Ubriaco, schianta l’auto e aggredisce il medico che voleva portarlo al pronto soccorso
Nella notte tra sabato e domenica un terribile schianto si è verificato sull’Asse Mediano di Napoli, all’altezza di Scampia. Giunti sul posto a bordo di un’ambulanza, i sanitari si sono trovati davanti l’autista della vettura ferito e ancora privo di sensi. Iniziate le operazioni di soccorso, però, l’uomo è rinvenuto e si è accanito contro il medico.
“Il paziente inizia ad agitarsi e ad aggredirci verbalmente, non permettendoci di procedere con la visita, né di partire per il pronto soccorso”, raccontano i sanitari attraverso l’associazione. “Scende dall’ambulanza minacciandoci, inveendo contro l’equipaggio con offese ed epiteti, soprattutto contro l’infermiera di turno. Contattattiamo più volte la centrale operativa, sia telefonicamente che tramite l’allert aggressione in corso del tablet, per comunicare la situazione che tende sempre più a degenerare. Giunge sul posto verso le ore 5:30 la polizia municipale che fatica a calmarlo, mentre ci minaccia, davanti anche alle forze dell’ordine“.
Medici minacciati nel salernitano
Nella notte tra domenica e lunedì, invece, un’ambulanza del 118 di Capaccio Licinella, in provincia di Salerno, è intervenuta ad Agropoli per una presunta perdita di coscienza. l’intervento dei sanitari si è presto trasformato in aggressione, tanto che l’infermiere di turno è stato costretto a farsi medicare al Pronto Soccorso di Vallo della Lucania. Per lui, una prognosi di due giorni.
L’aggressore, un 32enne, il giorno precedente aveva già rifiutato un ricovero in malo modo, fa sapere l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate. Sul posto è giunta la volante dei Carabinieri della compagnia locale che hanno identificato l’uomo. “Siamo esausti“, commentano i medici dell’associazione. “Il nostro consiglio non è più quello di tenere duro, bensì quello di fuggire dalla prima linea della sanità in virtù del fatto che le istituzioni continuano ad essere sorde circa determinate problematiche!”.
Potrebbe anche interessarti: Minaccia medico con pistola: “Se mia moglie muore ti sparo”
Segui SiComunicazione su Google News