Sentenza amara per la famiglia di Salvatore Giordano, il 14enne di Marano ucciso da un fregio che si staccò dalla Galleria Umberto I il 5 luglio del 2014. Otto anni dopo ecco arrivare una sentenza che non gratifica le comprensibili aspettative dei familiari.
La sentenza emessa dal tribunale
Cinque condanne e un’assoluzione nel merito, e bisognerà aspettare 90 giorni perché vengano depositate le motivazioni. Salvatore venne colpito alla testa mentre passeggiava con degli amici lungo via Toledo e morì in ospedale dopo un’agonia di quattro giorni. Chi pagherà per tutto questo che poteva essere evitato con un semplice nastro divisorio, quello che serve per inibire il passaggio delle persone per rischio crolli?
Le condanne per la morte del giovane Salvatore
È stato condannato a due anni di reclusione il dirigente comunale del servizio sicurezza abitativa di Palazzo San Giacomo. Un anno e due mesi per un tecnico, sempre del Comune, e un’assoluzione nel merito per un altro tecnico comunale sotto processo, che intanto è anche deceduto. Condannati anche i tre amministratori che si sono succeduti nella gestione del condominio di piazzetta Serao.
La sentenza e il risarcimento
Al termine del dispositivo, a titolo di risarcimento del danno, il presidente della sesta sezione penale ha anche disposto il pagamento di una provvisionale di 150mila euro per i genitori e i tre fratelli, oltre al danno che dovrà essere liquidato in separata sede.
Amarezza da parte dei genitori e dei fratelli di Salvatore di fronte a pene ritenute troppo basse, ma anche alla lunga fase di gestazione del primo grado di giudizio di questa giustizia-lumaca.
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