Una scena che lascia senza parole, che racconta in pochi secondi il degrado non solo ambientale, ma soprattutto morale che subisce il nostro territorio. Una famiglia. Marito, moglie, bambini piccoli. Arrivano con l’auto carica di rifiuti ingombranti, mobilia, scarti da sversare. Scelgono un punto ben preciso, proprio sotto le telecamere. In una zona già martoriata, compromessa, ferita da anni di incuria e inciviltà.
E lì, alla luce del giorno, scaricano tutto, senza alcuna vergogna, senza il minimo rispetto. Davanti agli occhi dei figli. Una scena criminale resa ancora più grave da ciò che rappresenta: un gesto vile, codardo, diseducativo, fatto davanti a bambini che stanno imparando una sola lezione: che infrangere la legge è normale, che inquinare è accettabile, che il bene comune non vale nulla.
Dal video si sente anche una frase della donna: “Fai piano, altrimenti si rompe la macchina”. Questa è la priorità. Non il territorio. Non la dignità del luogo in cui vivono. Solo la macchina. Come se il danno ambientale fosse invisibile. Ma invisibili non lo sono.
Lì ci sono cinque telecamere fisse che sorvegliano quel punto. E no, non resteranno impuniti.Saranno identificati, denunciati e sanzionati duramente. Perché questo gesto, oltre a essere un reato, è un attacco diretto a una comunità intera, a chi ogni giorno prova con fatica a difendere e riscattare questa terra.
Castel Volturno non è una discarica. Non è terra di nessuno. E a chi insegna ai propri figli a delinquere, rispondiamo con la legge, la sorveglianza e la determinazione di chi non vuole più tacere.
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