L’operazione è stata ribattezzata “Magna Magna“. I locali della cucina e della mensa dell’ospedale “Vittorio Emanuele” di Gela , infatti, secondo i carabinieri e i pm della procura, erano stati trasformati in una sorta di supermarket. Le indagini sono state chiuse nei confronti di 36 indagati. Circa 500 furti di materiale e di alimenti in poco più di due mesi, per un valore di oltre 24mila euro, ma anche danneggiamenti e misure igieniche non rispettate. Tra gli indagati spicca anche il cappellano della struttura. Gli episodi contestati venivano accertati mediante l’ausilio di telecamere collocate all’interno e nei pressi della cucina, grazie alle quali sono state riprese oltre 500 sottrazioni in poco più di 2 mesi.
In particolare, gli indagati trasportavano all’esterno della cucina dell’ospedale prodotti nascosti all’interno di sacchi di plastica di colore nero, facendoli così passare per rifiuti, al fine di poter rubare indisturbatamente. Fra i soggetti coinvolti, i dipendenti della ditta, i loro familiari, i cuochi e alcuni operatori sanitari.
Nell’ambito dell’indagine i carabinieri, due anni fa, avevano arrestato in flagranza di reato due impiegati della ditta esterna, rinvenendo nelle loro auto e nelle loro abitazioni una enorme quantità di alimenti e merce sottratta all’ospedale. Inoltre, alcuni degli indagati sono stati colti ad orinare nei locali adibiti a cucina dell’ospedale, tra le griglie per canalette di raccolta acqua, nascondendosi all’interno di un frigo per la conservazione di frutta e verdura.