La morte di un figlio, secondo i due camorristi che avrebbero ucciso Giulio Giaccio, vale 30 mila euro in contanti e immobili per un valore di 120mila euro offerti ai parenti del ragazzo. E’ questo il risarcimento che i due imputati per l’omicidio del luglio del 2000, hanno offerto alla famiglia per cercare di strappare attenuanti in vista della prima udienza prevista domani.
Giulio fu scambiato per Salvatore
Quello di Giulio Giaccio fu un terribile scambio di persona. Un boss in carcere chiese la testa di tale Salvatore, per avance fatte alla sorella, tre suoi sicari lo andarono a prendere in un cantiere, travestiti da poliziotti, ma sbagliarono persona prelevando Giulio che all’epoca aveva 26 anni, uccidendolo con un colpo di pistola alla nuca per poi sciogliere il suo corpo nell’acido.
La risposta della famiglia di Giulio
La risposta deglla famiglia di Giulio Giaccio, che fu cercato per giorni e di cui si occupò anche Chi l’ha visto, è stata secca per voce degli avvocati: non accettiamo alcuna offerta. La famiglia ha rifiutato tutto, perché la perdita di un figlio o di un fratello non ha prezzo
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