Dalle indagini della Procura di Torre Annunziata è arrivata una novità sconvolgente, nella chat che perseguitava il giovane Alessandro c’era anche una sua ex fidanzatina. I Pm sono sempre più convinti che il ragazzo di 13 anni, caduto da una finestra del 4° piano in via Lamma a Gragnano, non sia morto per aggiustare l’antenna di casa, ma abbia scelto di morire.
Due ragazze, un maggiorenne e altri 3 giovanissimi nella chat
Dal cellulare emergono verità assurde. Sarebbe stata proprio la ex fidanzatina a coordinare il gruppo per la vendetta. Messaggi, aggressioni, minacce, insulti e continui inviti a togliersi la vita. Questo quanto stava subendo Alessandro da qualche settimana. Il ragazzo ormai stanco psicologicamente avrebbe risposto con un whatsapp: “Tra poco toglierò il disturbo”. Due maggiorenni, una ragazza di 14 anni, e altri 3 ragazzini sono indagati a piede libero per istigazione al suicidio.
Due degli indagati hanno già un’altra denuncia per violenza
Il maggiorenne, con il fratello di sedici anni, ha già una denuncia per un violento pestaggio, hanno picchiato in due un loro coetaneo il mese scorso, sempre a Gragnano in provincia di Napoli. Le indagini, intanto, vengono portate avanti dai carabinieri. Nelle prossime ore il medico legale Giovanni Zotti avrà l’incarico per l’autopsia.
Alessandro un ragazzo solare e brillante
Mentre le indagini vanno avanti sono sempre di più le parole spese per ricordare Alessandro “quel bravo ragazzo”. Brillante, educato, bravo a scuola e con tanti amici. Così è ricordato il ragazzo. Ultimamente si era fidanzato con una ragazza di un anno più grande di lui. Questa nuova relazione avrebbe scatenato l’invidia e la gelosia dell’ex fidanzatina che avrebbe organizzato il gruppo per portare a termine la vendetta.
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