Aggressivi, pericolosi e pronti a tutto, anche ad accanirsi contro i più deboli. È questo l’identikit dei cinque giovanissimi finiti questa mattina in manette. Due di loro erano stati indagati in autunno per il suicidio del giovane Alessandro, spinto a togliersi la vita da un gruppo di coetanei.
Le accuse per la babygang
Avrebbero perseguitato per diverso tempo un 14enne, vessandolo sia psicologicamente che fisicamente. Sono questi i fatti di cui i cinque, tutti minorenni all’epoca dei fatti, sono stati ritenuti fortemente responsabili e per questo il GIP del Tribunale per i Minori ha disposto il loro allontanamento in comunità. A eseguire l’arresto dei cinque giovanissimi, questa mattina, i Carabinieri di Castellammare di Stabia.
Tra i giovanissimi, anche due dei bulli di Alessandro
Stando a quanto si apprende dalle informazioni diffuse dalle forze dell’ordine, tra i cinque giovanissimi raggiunti dalla misura cautelare ci sarebbero anche due persone già indagate per altre vicende. A far parte della babygang, infatti, ci sarebbero anche due dei bulli che vessavano Alessandro Cascone, il giovanissimo studente delle scuole medie che, lo scorso 1 settembre, dopo averle subite tutte, ha ceduto alle violente pressioni dei suoi aguzzini e si è gettato dalla finestra di casa sua.
Le altre accuse per il gruppetto di violenti
Le aggressioni ai danni del 14enne hanno avuto esiti diversi, tra cui ci sarebbe anche un episodio che avrebbe visto la vittima finire in ospedale con lesioni guaribili in dieci giorni. Anche lui, come Alessandro, avrebbe considerato la possibilità di farla finita.
Oltre questo, però, per alcuni membri della babygang sarebbero stati ipotizzati anche altri comportamenti illegali. Nello specifico, tre di loro, assieme a in quarto giovanissimi non imputabile perché minore di 14 anni, sarebbero stati ritenuti responsabili di rapina all’arma bianca, impugnando coltellini multiuso.
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