Ci sono voluti due anni per riprendersi lo scudetto, 750 giorni per la precisione, in mezzo ai trionfi di Spalletti e di Conte c’è una stagione orribile di cui ormai non esiste più traccia: Napoli è al suo quarto titolo, lo ha conquistato ribaltando i pronostici della vigilia e dimostrando che il progetto di De Laurentiis è vincente e convincente. Due scudetti, tre coppe Italia, una Supercoppa. È una notte che sa di Storia, con calciatori che si adagiano sul prato e piangono tutti, come Lukaku e Conte abbracciati come figlio e padre, ed una città pervasa da una gioia incontrollabile. Antonio Conte è l’artefice di tutto ciò, con una rosa, che sulla carta aveva meno chance delle solite note, ha fatto u prodigio, come lui stesso ha ammesso. Un miracolo sportivo, tra infortuni e l’addio di Kvara che proprio non è andato giù e che forse ha costituito qualche momento di tensione. Adesso è tempo di festeggiare. Si continua lunedì sul lungomare di Napoli con la squadra che saluterà la città tra l’ovazione dei tifosi sul pullman scoperto. Un ulteriore occasione di saluto per Conte, che in molti sperano non sia un addio dopo appena un anno. L’incontro con Aurelio De Laurentiis è dietro l’angolo, Conte ha ancora un anno di contratto (e un altro ancora) ma sarà necessario sedersi a tavolino con il club per scegliere cosa accadrà. Aurelio De Laurentiis puntava al ritorno in Champions e ci è riuscito egregiamente. Ora, però, vorrebbe vincerla. Con o senza Conte.
