I drammi, le gioie, le difficoltà e la vita di Carmine sono al centro dello spettacolo “Il bambino invisibile“, un monologo ideato e interpretato da Daniele Vicorito che, assieme a Bruno Barone, si è anche occupato della stesura del testo e della direzione drammaturgica della pièce.
Nascere a Forcella
Nascere in un quartiere come quello di Forcella può non essere cosa semplice; anzi, in certi casi, può voler dire che la propria vita è apparentemente destinata a percorrere sentieri di dolore e sofferenza. Ed è proprio riflettendo su errori, difficoltà e dolori che il protagonista del monologo, Carmine, riuscirà ad arrivare alla consapevolezza del cambiamento raggiunto, dei traguardi superati e dei successi compiuti.
Strutturato come fosse una biografia, il monologo scritto da Vicorito prende spunto da fatti realmente accaduti, salvo poi discostarsene per andare oltre. “Il bambino invisibile” resta un’opera che porta in scena una condizione sociale diffusissima, in cui tanti possono riconoscersi, lanciando al contempo un messaggio di speranza in un futuro migliore.
Le collaborazioni
Alla realizzazione dell’opera hanno preso parte anche Tommaso Maione (musiche), Gennaro Piccirillo (collaboratore di scena) e Antonio Minichini (luci). La cura artistica e la produzione di “Il bambino invisibile”, infine, sono della Scuola Elementare del Teatro – conservatorio popolare per le arti della scena – di Davide Iodice.
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