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Impennano i prezzi dei carburanti, il Codacons chiede indagini

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Con il mancato rinnovo del taglio delle accise sui carburanti, i prezzi di diesel e benzina sono tornati a risalire. I rilievi del Codacons confermano i timori della popolazione. Nei giorni scorsi, la denuncia di Luigi De Magistris (Unione Popolare): “E’ vergognoso iniziare il 2023 con la benzina di nuovo a 2 euro al litro“.

I rilievi del Codacons confermano la tendenza all’aumento dei prezzi

L’anno non è iniziato bene, per gli italiani, che hanno visto il mancato rinnovo del taglio sulle accise dei carburanti. Già nei primi giorni del 2023 erano stati rilevati i primi aumenti sul prezzo di diesel e benzina: ora, la denuncia del Codacons, che nell’analizzare i prezzi comunicati dai gestori registra listini da record in alcune zone d’Italia.

“A La Maddalena, in Sardegna, la benzina sale a 2,087 euro al litro, 2,229 euro il gasolio”, denuncia l’associazione. “A Ischia un litro di verde costa oggi 2,054 euro, il diesel vola a 2,104 euro. Proibitivi i prezzi in autostrada, dove il gasolio viaggia verso 2,5 euro al litro (2,479 euro)”. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, vuole vederci chiaro sui listini impazziti e ha presentato un esposto a un centinaio di Procure d’Italia e alla Guardia di Finanza per chiedere di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati.

La reazione dei partenopei ai rincari

Anche a Napoli sono tornati a impennare i prezzi dei carburanti, con effetti spiacevoli sulla popolazione. C’è chi auspica il rinnovo dei tagli alle accise, chi invece sottolinea come il Governo non abbia considerato gli effetti del dietrofront sulla popolazione e chi, invece, coglie l’occasione per posare l’auto e invitare a un maggiore utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e green. Dal canto suo, l’ex sindaco di Napoli, oggi leader di Unione Popolare, Luigi De Magistris, ha criticato aspramente la misura e le sue conseguenze.

“E’ vergognoso iniziare il 2023 con la benzina di nuovo a 2 euro al litro“, anche perché, ricorda l’ex primo cittadino partenopeo, “il grosso di queste risorse vanno allo Stato. Non hanno tassato gli extra profitti delle aziende che hanno speculato sull’aumento del gas e delle energie e fanno pagare ancora una volta ai cittadini. Chi è stato eletto dicendo che voleva cambiare – la Meloni l’aveva detto più volte – ha ingannato gli elettori e adesso sta malgovernando“.

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