A un mese dal sequestro della sua palestra, il maestro Lino Silvestri della Napoli Boxe è tornato in protesta a piazza Municipio, stavolta in catene davanti al Comune.
Silvestri in catene davanti al Comune
“Questo luogo rappresenta un simbolo di riscatto sociale, qui da oltre 23 anni abbiamo fatto allenare ragazzi difficili, letteralmente portati via da situazioni molto delicate. Alla camorra questa struttura ha sempre dato fastidio”. Così aveva riassunto l’attività sul territorio della sua palestra di pugilato il maestro Lino Silvestri della Napoli Boxe, sottolineando il suo impegno nel sociale in una zona come quella dove sorgeva la palestra. Parlo al passato perché il mese scorso, a seguito di un’ordinanza di sgombero firmata dal Comune di Napoli, le porte d’accesso allo storico centro sportivo di vico Sottomonte ai Ventaglieri sono state sigillate dalla Polizia.
Da allora, Lino ha protestato più volte all’esterno di Palazzo San Giacomo, chiedendo udienza all’amministrazione e domandando un ripensamento. Di quegli appelli, nessuno è stato raccolto. Così, stamane, il maestro di boxe ha deciso di protestare simbolicamente in maniera forte, in catene davanti al Comune. “Non è cambiato niente“, ha spiegato Silvestri ai nostri microfoni, “è aumentato solo il numero di mail e di PEC che ci siamo scambiati”. Intanto, analizza il maestro di pugilato, “il problema dei giovani a rischio criminalità si fa sempre più evidente sul territorio” e la risposta del comune, per il figlio della stella della boxe napoletana Geppino Silvestri, “è chiudere punti di riferimento”.
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