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Sta male dopo l’Astrazeneca, in terapia intensiva 54enne di San Sebastiano al Vesuvio

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Aveva paura del vaccino, ma ha poi scelto di farlo per senso civico. A pochi giorni dall’iniezione, Sonia Battaglia, 54enne originaria di Giugliano e residente a San Sebastiano al Vesuvio, lotta tra la vita e la morte. Al momento nulla che ufficializzi il nesso con la dose Astrazeneca (lotto ABV5811) ricevuta lo scorso 1 marzo. La donna è dipendente presso l’Istituto Medi di San Giorgio a Cremano. Sonia, a detta di parenti e amici, non aveva problemi di salute. Dopo il vaccino però inizia un calvario denunciato in queste ore dai famigliari. La donna è attualmente ricoverata presso la terapia intensiva dell’ Ospedale del Mare.

«Mia madre è sempre stata una persona in salute, non aveva malattie. Improvvisamente dopo aver fatto il vaccino ha cominciato ad avere febbre, poi a vomitare e ora è in rianimazione – racconta Raffaele Conte, figlio 27enne della donna -. Non voleva andarci, era molto spaventata, poi per senso civico, per riguardo verso gli alunni e i colleghi ha deciso di aderire». «Dopo due, tre giorni – racconta il figlio di Sonia – ha iniziato ad avere la febbre, poi le è passata. Ma il giorno dopo ha iniziato a vomitare forte tutto il giorno. Le abbiamo dato un farmaco che ha avuto effetto ma il giorno dopo ha ripreso a vomitare. Poi ha iniziato a storcere il labbro, non riusciva a parlare bene. Il 12 marzo, la sera abbiamo deciso di chiamare l’ambulanza, sono venuti a casa, l’hanno controllata ma ci hanno detto che non necessitava il ricovero e di tenerla sotto controllo a casa». «Il 13 mattina – continua il figlio – non riusciva a muovere il lato sinistro del corpo. Le chiedevamo di fare dei movimenti e lei pensava che stava muovendo il braccio, invece non era vero. A quel punto l’ho presa e l’ho portata io stesso all’Ospedale del Mare a Ponticelli. È entrata immediatamente e le hanno fatto una tac alla testa che ha evidenziato una emorragia cerebrale. Poi ci hanno detto che aveva anche una occlusione dell’aorta causata da una placca. Ma non era finita, due ore dopo ci hanno detto che ha avuto dei trombi polidistrettuali e anche un infarto. A quel punto è stata messa in coma farmacologice ora è in terapia intensiva. I medici non trovano una spiegazione, mia mamma era sanissima».

 

https://www.sicomunicazione.it/in-terapia-intensiva-una-54enne-di-san-sebastiano-aveva-ricevuto-lastrazeneca/

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