Assunzioni anomale “di volontari” e rimborsi che diventano retribuzioni fuori controllo fino a 3mila euro al mese. La Procura di Napoli indaga su un bando della Protezione Civile Nazionale per il “reclutamento di volontari” da impiegare contro l’emergenza Covid-19. I volontari del bando sarebbero stati impegnati nelle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) della Campania, oppure presso istituti penitenziari e comunità di recupero. I provvedimenti sarebbero stati adottati, in particolare, nell’ Asl Napoli1, a partire dalla scorsa primavera. Per alcuni degli incarichi era previsto un semplice rimborso spesa, ma molti avrebbero percepito fino a 3mila euro al mese.
Un esposto di Rivellini sul caso
Secondo il quotidiano Repubblica, l’ex europarlamentare di Fdi Enzo Rivellini, è stato ascoltato a lungo come testimone dalla Guardia di Finanza, dopo aver presentato un esposto sulla selezione di 1.500 operatori socio sanitari, non dipendenti o titolari di incarichi conferiti dal Servizio Sanitario Nazionale, da utilizzare su base volontaria a supporto delle strutture sanitarie regionali. 500 operatori avrebbero lavorato nelle Rsa per anziani o nelle strutture per disabili, per un periodo consecutivo di quattro settimane. Altri mille presso le carceri e o le comunità cui si rivolge il dipartimento per la Giustizia Minorile.
Dal rimborso spesa ai 3mila euro al mese
Come segnalato in relazione all’esposto, a fine dello scorso mese di giugno, le Asl della Regione Campania avrebbero versato a ciascuno degli operatori una somma di circa 100 o 120 euro per giornata lavorata per trenta giorni, per un totale di circa 3mila euro mensili. In favore di 500 unità lavoro, per un totale di oltre 1 milione e mezzo. Su questo e altre vicende della gestione covid sta ora indagando la Procura.