La storia di un uomo profondamente giusto che non si è arreso alle logiche colluse tra camorra e politica locale; che ha resistito ancorato a quel sogno di restituire ai suoi concittadini una Campania libera e civile. Un uomo fortemente legato alla comunità di Pagani, sua terra di origine che lo vide anche assumere la carica di sindaco. Parliamo di Marcello Torre, sindaco di Pagani ucciso dalla camorra l’11 dicembre 1980.
“Vi abbraccio forte al cuore”
Vi abbraccio forte al cuore”, è l’evento che ha coinvolto in un momento riflessione sulla figura del sindaco gentile alcuni istituti scolastici campani, alla presenza di diversi sindaci della provincia di Salerno e non solo. L’iniziativa è stata curata nell’aula Giancarlo Siani del consiglio regionale dall’associazione Marcello Torre e dalla fondazione Polis.
Una figura scomoda per la camorra
A volere la morte di Torre fu Raffaele Cutolo, a capo della nuova camorra organizzata. Torre che nell’arco della sua carriera da avvocato mai interrotta era stato oltre che sindaco di Pagani anche vice presidente della provincia di Salerno, rimase ucciso in un agguato di due sicari di Cutolo, colpevole di aver ostacolato gli sporchi affari della criminalità nel post terremoto dell’Irpinia, con atti concreti come la creazione di un comitato di gestione di incarichi e funzioni di pari livello tra i partiti. Torre fu “colpevole di non aver favorito il sodalizio criminale nell’affidamento di appalti per la rimozione delle macerie”.