Non è la notizia in sé ad aver meravigliato perché ormai il destino di Lorenzo Insigne era già segnato ma sicuramente la modalità e la tempistica in cui è avvenuto l’incontro definitivo per il passaggio del calciatore al Toronto. Il blitz a Roma. Subito dopo l’allenamento. Un sì nel pomeriggio di ieri all’hotel St. Regis. Ironia della sorte, il posto dove De Laurentiis, il 30 giugno, annuncio il piano di sforbiciata dei costi. Con lui la moglie, il padre Carmine, l’agente, l’intermediario che ha condotto l’operazione D’Amico e gli emissari del club della Mls. Tutto fatto, nel pieno rispetto del regolamento. Con tanto di brindisi finale e videochiamata a Manning rimasto a Toronto perché positivo al Coronavirus.

Cinque anni, una decina di milioni di stipendio, qualche bonus e se il Toronto vuole davvero, Insigne può andar via già a gennaio. E non è detto che non avvenga. La porta è aperta. Anche perché il 26 febbraio la Mls prende il via. Nella notte il Toronto ha inviato una Pec al #Napoli comunicando ufficialmente la trattativa per l’ingaggio di Lorenzo Insigne. Per regolamento, infatti, anche se l’attaccante si libera a parametro zero, il club interessato deve far sapere alla società che detiene ancora il cartellino che c’è un affare in corso. Tornando alla tempistica forse un affare del genere a due giorni dalla super sfida contro la Juventus non è stato visto di buon occhio dai tifosi.

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