La lettera di rinuncia alla candidatura dell’ex ministro e rettore dell’Università Federico II, Gaetano Manfredi, ha gettato un faro sulla non proprio nascosta crisi economica del Comune di Napoli che vive più o meno la condizione della gran parte dei comuni d’Italia, aggravata dal fatto di esserne il terzo per numero di abitanti. Un disastro, quello della mancanza di servizi, che rende la cittadinanza sempre più frustrata nonché priva di quelle attività essenziali per vivere una vita dignitosa. Sul fronte dei partiti però, proprio l’alleanza Pd-Cinque Stelle allargata a Italia Viva e a compagini di sinistra non ha ancora nemmeno un candidato in pectore con Pd e deluchiani che vorrebbero ancora tirare per la giacchetta Manfredi e i Cinque Stelle più pragmatici che punterebbe invece sul pressing nei confronti di Roberto Fico. Restano ai box, per ora, da un lato l’ex ministro dell’ambiente Sergio Costa e dall’altro il sottosegretario Enzo Amendola. De Magistris dal canto suo ha fatto sapere che il cosiddetto orbe di centrosinistra un candidato già ce l’ha ed è l’arancione Alessandra Clemente, esponente del governo cittadino uscente. Antonio Bassolino preme sullo stesso fronte e già ha iniziato la campagna elettorale incontrando i cittadini e interrogandoli sulle problematiche quotidiane. Sergio D’Angelo, portato soprattutto dal terzo settore, è sceso in campo da circa due settimane, forte di una maxilista di firmatari in suo favore, staremo a vedere.
Il centrodestra che dovrebbe approfittare di una sinistra che, paradossalmente è ancora più divisa di quanto non lo sia stata negli ultimi trent’anni, non capitalizza ancora e attende il si di quel candidato dato da tutti per certo ma che ancora non ha ufficializzato: il magistrato Catello Maresca, mentre Sergio Rastrelli per Fratelli d’Italia, rimane saldo nella sua volontà di scendere in campo.