La protesta studentesca per Gaza, a Napoli, non sembra volersi fermare. Mentre le mobilitazioni al Genovesi, al Vico, al Vittorio Emanuele e in altri istituti superiori procedono, stamane studentesse e studenti hanno occupato anche bloccato anche il SS. Apostoli e il Margherita di Savoia. Altri due licei occupati, in città, che si uniscono a una costellazione di scuole bloccate per chiedere giustizia per la Palestina. Nella nota diffusa dal collettivo studentesco del liceo artistico di Napoli, questo emerge chiaramente: “Oggi dichiariamo lo stato di occupazione in sostegno del popolo palestinese”, spiegano.
La lettera del collettivo del SS. Apostoli
“Dal 1967 in Palestina si compiono violenze, ma dal 7 ottobre 2023, sulla striscia di Gaza, si compie un vero e proprio sterminio”, recita in apertura la nota diffusa da studentesse e studenti. “Negli ultimi 6 mesi è stato registrato un allarme bomba ogni 30 secondi; mentre tutto viene distrutto e assistiamo all’orrore di questo GENOCIDIO e ad un violento “scolasticidio” non caliamo la testa e non proponiamo il silenzio o l’impassibilità come fa il governo italiano. In Palestina il diritto all’istruzione, il diritto ad una casa, ad una famiglia, a professare la propria religione, il diritto di essere bambini, il diritto di esistere non esiste più”.
“Così”, proseguono, “davanti alla crudeltà del nostro governo che dal 2023 ha fornito il 60% degli armamenti israeliani, che dice davanti ad un’intera Italia “definisci bambino” negando un diritto alla vita, che ci vieta di manifestare e che dichiara la pericolosità della Global Sumud Flottilla assicurando persino il falso e dichiarando la loro collaborazione con entità terroriste e che soprattutto viola il diritto penale internazionale noi dichiariamo a Napoli e all’Italia di essere con tutti gli attivisti pro Pal e di essere il sostegno via terra della Global Sumud Flotilla e di tutti i compagni torturati, minacciati e quasi uccisi che hanno viaggiato fino in Palestina per portare un messaggio di pace che per giunta il governo israeliano continua a violare, ignorando ogni richiesta di cessate il fuoco”.

La proposta
“Come artist* e student* non accettiamo più in alcun modo che le forme di comunicazione vengano censurate, che l’arte venga considerata una forma di antisemitismo e che il diritto all’istruzione e al dissenso diventino una scelta nelle mani di pochi”, dichiarano studentesse e studenti del SS. Apostoli nella nota diffusa all’avvio dell’occupazione. “Il nostro intento non è quello di prenderci una settimana di vacanza ma di fare finalmente della scuola un canale di accesso all’informazione, un luogo dove davvero è possibile riflettere in maniera critica su verità scomode a partire dalla resistenza palestinese”.
“Chiediamo inoltre che la nostra scuola non sia più complice interrompendo ogni forma di finanziamento e promuovendo un boicottaggio a partire dalla scelta di smettere di acquistare CocaCola, con la scelta di una marca d’informatica più etica di Hp e selezionando con accuratezza le società con cui collaboriamo in merito a progetti esteri, pcto e viaggi d’istruzione. La neutralità è complicità, non saremo neutrali saremo arrabbiati, forti e pieni di voce. Non negheremo mai l’esistenza di uno stato di Palestina e inviteremo ogni singolo giorno le persone a muoversi contro le istituzioni occidentali ed europee. Fuori i sionisti dai luoghi del sapere per una Palestina libera dal fiume fino al mare”, concludono.
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