È finito in arresto un infermiere di 47 anni accusato di aver sequestrato e picchiato per un’intera giornata la moglie, sedandola ripetutamente per impedirle di ricordare le violenze. L’incubo è terminato solo nella notte, quando la donna, in preda alla disperazione, è riuscita a chiedere aiuto urlando, attirando così l’attenzione dei vicini. Quando i carabinieri sono arrivati nell’appartamento di Marano, all’interno di un parco residenziale, hanno trovato tracce di sangue in diverse stanze, ciocche di capelli sul pavimento e, a terra, la donna in lacrime. Erano le 2 e 40. Ai militari la vittima ha detto: “Aiutatemi, oggi mi ammazza. Mi picchia da stamattina e mi costringe ad assumere sedativi”.
La 44enne presentava ematomi alla gamba e al volto, una ferita da taglio alla mano e segni evidenti sul collo. In casa sono state trovate boccette di ansiolitici e un bisturi, con cui la donna sarebbe stata colpita. Sul posto sono intervenuti anche i sanitari del 118. Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo – assistente di sala operatoria – avrebbe aggredito la moglie dopo un litigio, poi l’avrebbe sedata più volte con farmaci presumibilmente sottratti all’ospedale dove lavora. La donna è stata medicata al Cardarelli con una prognosi di venti giorni e le è stato attribuito il codice rosso. Già in passato aveva denunciato il marito, ora detenuto a Poggioreale con l’accusa di maltrattamenti. Le indagini proseguono per chiarire la dinamica e verificare la provenienza dei medicinali utilizzati.
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