In tantissimi – amici, parenti ma anche semplici concittadini – sono scesi in strada, ieri sera, per marciare in memoria di Francesco Pio Maimone. Oggi i funerali del 18enne. “Vogliamo legalità“, riecheggiano le voci di chi è sceso in strada per ricordare la vittima innocente.
Strada piena per la marcia della legalità in memoria di Francesco Pio Maimone
Il sole è tramontato, il cielo perde colore: a rischiarare le strade, per una volta, non sono solamente le luci dei lampioni e i fari delle auto di passaggio, ma anche le tantissime candele accese dai partecipanti alla marcia della legalità in memoria di Francesco Pio Maimone.
La tragica scomparsa del 18enne, ferito a morte da un proiettile vagante esploso mentre era con gli amici fuori lo chalet Da Sasà, a Mergellina, è ora lo strumento impugnato dai familiari di Francesco Pio, dai suoi amici e da tutta la popolazione del quartiere Pianura per chiedere un cambiamento. Più giustizia e più legalità: affinché la morte del giovane non sia stata in vano, ma anche per far sì che nessun altro debba mai morire così, per una scarpa macchiata involontariamente.
Oggi i funerali del giovane
Saranno celebrati questo pomeriggio i funerali di Francesco Pio Maimone. L’ultimo saluto al giovane, nella chiesa di San Lorenzo Martire della sua Pianura. A officiare il rito, il vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, che ha anticipatamente invitato la cittadinanza a rispettare il dolore della famiglia e dei parenti del 18enne. In una lettera aperta scritta assieme al vescovo coadiutore Villano, i due si sono detti addolorati perché, il territorio nonostante ogni sforzo da parte di tante persone buone e oneste, continua a essere martoriato.
“Ancora oggi”, prosegue la lettera dei due vescovi della diocesi di Pozzuoli, “continua a esserci una illegalità diffusa e dove la violenza e il linguaggio bruto e oscuro delle armi, continuano a seminare morte e disperazione. Ancora una volta siamo costretti a piangere per la morte di un giovane figlio di questa nostra amata e martoriata Città. Oggi ci rivolgiamo a te, Francesco Pio, e ti chiediamo perdono perché non abbiamo saputo proteggerti; ti chiediamo perdono perché non abbiamo saputo accompagnarti nel tuo cammino di crescita; ti chiediamo perdono perché con te si spezza il sogno di un futuro onesto che ha accompagnato la tua giovane vita”.
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