“Abbiamo una normativa molto avanzata ed efficace e una magistratura che su questo si sta impegnando al massimo. Stiamo lavorando in tutti gli uffici inquirenti e giudicanti al massimo per garantire rapidità ed efficacia. Ma capiamo che non basta“. Sono state queste, stamane, le parole del procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli Aldo Policastro in merito al femminicidio di Martina Carbonaro. “C’è un problema di prevenzione, di cultura, di formazione che non puo’ essere affrontato in sede penale ma all’interno della società, delle scuole e delle agenzie educative, della famiglia, dei media con messaggi che escludano dai rapporti personali la forza della sopraffazione”.
Il punto del pg Policastro
“È un tempo in cui la forza della sopraffazione sta diventando il paradigma che contraddistingue anche interventi pubblici”, ha continuato il procuratore Policastro. “E quindi, io ritengo che a cascata sicuramente i ragazzi sono la parte più debole che percepisce questa cultura della forza che produce questi effetti. Se cambiamo il paradigma nei rapporti umani, non parlo soltanto di uomo-donna ma uomo-uomo, e diventa quello della gentilezza e del rispetto, allora possiamo pensare che inizia a cambiare il paradigma anche per i giovani”.
Al Procuratore, quindi, è stato chiesto se secondo lui le leggi contro la violenza sulle donne in Italia siano sufficienti. La sua risposta riassume la complessità della situazione: “Io penso siano assolutamente sufficienti. Noi abbiamo una normativa molto avanzata ed efficace e una magistratura che su questo si sta impegnando al massimo: stiamo lavorando in tutti gli uffici inquirenti e giudicanti al massimo per garantire rapidità ed efficacia. Ma capiamo che non basta”.
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