“Abbiamo perso le speranze quando abbiamo ritrovato gli occhiali che la povera ragazza non toglieva mai”. Sono parole cariche di tristezza, quelle pronunciate stamane ad Aversa dalla procuratrice del Tribunale di Napoli Nord Annamaria Lucchetta, nel corso di una conferenza stampa indetta all’indomani della convalida del fermo per Alessio Tucci, il giovane killer di Martina. Le attività investigative portate avanti, ha illustrato la pm Lucchetta, hanno incluso la geolocalizzazione del cellulare della 14enne e l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza.
E proprio queste ultime, ha sottolineato la procuratrice, hanno permesso di raggiungere un punto di svolta: sono state le telecamere nei pressi del casolare vicino al campo Moccia, infatti, a inchiodare Tucci insieme con la vittima sul posto. La procuratrice di Napoli Nord, però, ci ha tenuto a ricordare che, anche davanti al Gip, Tucci non ha cercato di negare nulla e, anzi, “non ha fatto altro che ammettere i fatti”, ammissioni “che ha reso nell’interrogatorio di garanzia”.
Analizzando la dinamica, però, la pm Lucchetta non ha dubbi. “Abbiamo contestato, ed il giudice ha condiviso, che Alessio Tucci, ha agito con crudeltà perché ha sferrato una serie di colpi sulla povera Martina. Ed un’altra aggravante che abbiamo contestato è che c’era una relazione affettiva, che si era interrotta”.
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