Un drappello di Polizia h24 al San Paolo di Fuorigrotta, un presidio delle forze dell’Ordine al San Leonardo di Castellammare. Questo è quanto emerso dalle ultime riunioni istituzionali a Napoli dopo i recenti casi di violenza ai danni di medici e sanitari in servizio nei presidi del partenopeo. Dopo l’istituzione dei primi drappelli al Cardarelli, al Pellegrini, all’Ospedale del Mare, a Napoli, e al San Giuliano di Giugliano in Campania, ora il provvedimento deciso dalle istituzioni dopo pressioni dell’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate sbarca anche a Fuorigrotta e a Castellammare di Stabia, lì dove l’anno è iniziato con l’aggressione a un’infermiera. “Tutti i presidi sanitari diventino obiettivi sensibili: ciò significa che anche le forze di polizia territoriali sono chiamate a fornire un contributo fattivo in termini di vigilanza, controllo, anche di sosta perché tutto questo concorre a una deterrenza importante”. A dirlo, il prefetto partenopeo Michele Di Bari.
Le parole del prefetto Di Bari
“La sanità è un argomento sacro”, ha proseguito Di Bari, “la salute delle persone è un argomento che ha una sua sacralità e il personale medico, paramedico ma tutto il personale del comparto sanitario ha la nostra piena solidarietà“. Il prefetto di Napoli, dopo l’annuncio dell’introduzione dei due drappelli di Polizia al San Paolo e al San Leonardo, ha annunciato che il ministro Piantedosi segue personalmente la vicenda. “Se oggi siamo qui e abbiamo adottato misure straordinarie di grande importanza lo si deve alla sensibilità del ministro”, le sue parole. Quindi, sull’ipotesi più volte avanzata negli anni del riconoscimento del ruolo di pubblico ufficiale per il personale sanitario in servizio, il prefetto Di Bari ha aggiunto: “È un’ipotesi discussa in passato e che non è nella nostra valutazione. Noi non possiamo che attendere decisioni in questo senso perché non è un tema di nostra competenza“.
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