Siamo a metà dello scorso marzo quando il Tar della Regione Campania dichiara illegittimi il numero chiuso e l’obbligo di prenotazione per le spiagge Donn’Anna e delle Monache, condannando il Comune di Napoli e l’Autorità Portuale al pagamento delle spese processuali in favore dei “Comitati per il Mare Libero, Gratuito e Pulito”.
Torna la discussione sulla sicurezza dopo il caos del 1 maggio
Una decisione che sicuramente non è piaciuta all’amministrazione comunale, quasi come fosse atteso il verificarsi delle scene viste questo primo maggio nelle spiagge pubbliche di Napoli. I primi caldi pre-estivi hanno spinto un gran numero di persone, tanti giovani e giovanissimi, a recarsi in spiaggia. Lido Mappatella, lido delle Monache e altre piccole fette di spiaggia sul litorale pieni in ogni angolo. Dunque senza gestione degli accessi e senza controlli legati all’età di chi si reca in spiaggia. Un fenomeno precario anche si pensa all’ordine pubblico. In aggiunta ci sono le immagini della montagna di rifiuti rimasti in spiaggia dopo il tramonto di questo giovedì. Dalle bottiglie di plastica a quelle di vetro, passando per lattine e rimasugli di ogni tipo.”
“In caso di incidenti il rischio è altissimo”
Mario Morra del Bagno Elena ha parlato in queste ore di una differenza di circa «2mila persone tra i 500 posti disponibili alla spiaggia delle Monache e i bagnanti arrivati il Primo Maggio». Molti residenti della zona mettono l’accento sul nodo sicurezza. In pratica qualsiasi incidente rimane particolarmente complicato da gestire. Un po’ per le strade strette e non adatte alla massiccia affluenza che si è registrata il maggio. Per quanto riguarda l’operato del Comune è l’assessore con delega al Mare Edoardo Cosenza che potrebbe annunciare l’istituzione di un tavolo di coordinamento sulla sicurezza dei bagnanti per la prossima settimana.
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