Con una lettera sui social, con delle parole toccati e allo stesso tempo fortissime, Graziella Pagano ha salutato i suoi amici e i suoi compagni. “La mia battaglia finisce qui”. Le prime parole scritte dalla leonessa bionda, per anni senatrice, che ha combattuto per Napoli in ogni sede e in ogni luogo. Si è spenta questa notte dopo una lunga guerra contro un brutto male.
Chi era Graziella Pagano
E’ morta all’età di 77 anni, dopo una lunga malattia, Graziella Pagano, donna di spicco della sinistra in Campania. Consigliere comunale dal 1987 al 1992, anno in cui è stata eletta senatore della Repubblica, carica che ha ricoperto fino al 2006. Dal 2008 al 2009 è stata Europarlamentare, dal 2010 al 2011 anche assessore al Turismo, ai Grandi Eventi e ai Rapporti con le Municipalità, nella Giunta guidata da Rosa Russo Iervolino. Più volte ai vertici dei partiti di appartenenza, è stata responsabile nazionale scuola dei DS, e poi responsabile nazionale delle donne dello stesso partito. Dopo aver contribuito alla fondazione del Partito Democratico, ne assunse la presidenza in Campania per due volte di seguito. Nel 2019 scelse di seguire Matteo Renzi, aderendo a Italia Viva, di cui era coordinatore per la città di Napoli.
L’ultimo saluto domani al Carmine
I funerali si terranno martedì prossimo alle ore 17, nella Basilica Santuario del Carmine Maggiore a Napoli. Il sindaco Napoli, Gaetano Manfredi, ha commentato così: “Conoscevo bene Graziella. Una donna di grandi valori e dal forte temperamento, nel suo lungo percorso politico e istituzionale ha saputo difendere Napoli e l’intero Mezzogiorno lottando in prima linea. La scuola, i diritti civili, il lavoro: le sue battaglie meritano di essere proseguite. Oggi più di prima”
Le ultime parole di Graziella Pagano pubblicate su Facebook dal figlio Lorenzo
Prima di “passare dall’altra parte”, vi lascio un grande abbraccio e un ringraziamento sincero. In questi anni non mi avete mai fatto sentire sola e ho sempre sentito forte il vostro affetto e la vostra vicinanza. Anche per questo ho accettato di candidarmi. Non per tornare, ma per rappresentare una comunità. Alla quale sentivo di appartenere. Donne e Uomini giovani e meno giovani che mi hanno permesso di fare quello che ho fatto, in politica e non solo, e ai quali sarò sempre legata. Purtroppo la mia malattia ha avuto la meglio: ma ho combattuto con vigore fino alla fine. E me ne sto andando con la mia dignità, non consentendole di trasformarmi in quella che non sono.
Adesso è tempo di volare in cielo. Andrò a dare battaglia anche lì, mi conoscete. Affido a mio figlio Lorenzo, il grande amore della mia vita (stategli vicino, per favore) queste ultime parole e un invito a non disperarvi. Non voglio sapervi tristi, non voglio sentirvi smarriti. Andate avanti come se nulla fosse successo, continuate a fare quello che stavate facendo. Interrompete la campagna elettorale solo per venire al mio funerale, se vi va.
Io vi lascio così, orgogliosa e fiera di avervi avuto ancora una volta al mio fianco. Di essere stata parte di una storia meravigliosa fatta di impegno civile collettivo, di sfide appassionate, di politica nobile mai disponibile all’accattonaggio ma sempre rigorosa e con le mani pulite.
Il 25 Settembre sarò in Paradiso (se mi vorranno), il mio seggio scatterà lì con buona pace dei miei avversari interni ed esterni. Voi però non fate scherzi, continuate a lavorare anche perché da lassù vi posso controllare più facilmente.
Il mio tempo in terra è scaduto, vi mando un ultimo bacio.
Arrivederci, La Leonessa.
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