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Morte del 18enne Correra, emergono altri dettagli

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omicidio scuotto 2000 presunti autori arrestati polizia

“Abbiamo trovato la pistola sotto una macchina parcheggiata, abbiamo iniziato a maneggiarla e all’improvviso è partito un colpo”. Erano state queste le dichiarazioni rese in questura a Napoli dal 19enne Renato Caiafa. Il giovane che ha confessato davanti agli agenti di aver premuto il grilletto sparando “accidentalmente” all’amico e cugino Arcangelo Correra, di circa 1 anno più piccolo. In piazza Sedil Capuano alle prime luci dell’alba di sabato scorso.

Caiafa racconta la sua versione sull’arma che ha ucciso il cugino

Versione dell’arma trovata sostanzialmente per caso che però non ha convinto il pubblico ministero, portando alla disposizione immediata del fermo e al conseguente trasferimento in carcere. Caiafa è gravemente indiziato dei reati di porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione. Arma, una beretta calibro 9×21, risultata a seguito di accertamenti con matricola abrasa, a conferma della sua provenienza illecita. Caiafa, assistito dalla legale Annalisa Recano, dovrà inoltre rispondere di omicidio colposo. Caiafa ha raccontato la sua versione dei fatti, a partire dalla serata di venerdì, trascorsa insieme ad Arcangelo e ad altri amici. Poi tutta la notte insieme fino alle 4 inoltrate del sabato quando il gruppo di amici si ferma nella piazzetta a pochi passi da via Tribunali. Sono le ultimissime ore di Correra, che a seguito del colpo esploso dal cugino verrà portato a bordo di uno scooter all’ospedale Pellegrini. Una folle corsa, poi un disperato tentativo di salvargli la vita non andato a buon fine.

Le parole della madre di Renato Caiafa

«Nessuno meglio di me sa cosa sta provando Antonella, la madre di Arcangelo Correra. Vorrei abbracciarla e piangere assieme a lei.” A parlare così Anna Elia, madre di Renato Caiafa. Una donna che ha perso sia il figlio Luigi che il marito Ciro. Il primo sparato e ucciso da un poliziotto durante una rapina con pistola giocattolo tentata a soli 17 anni, il marito invece ammazzato sotto i suoi occhi quando Renato aveva 15 anni. Quel Renato che purtroppo ha tolto alla vita a suo cugino Arcangelo.

Erano come fratelli”, queste invece le parole della zia di Renato Antonietta, è stata lei a convincere il nipote a presentarsi in Questura sabato mattina.

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