Primi passi dell’inchiesta della Procura sul drammatico incidente sul lavoro che ha causato la morte dei tre operai a Napoli.
Quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Si tratta del titolare dell’impresa, una ditta individuale, l’amministratore del condominio, il responsabile sicurezza del cantiere e il titolare della ditta di noleggio del montacarichi che ha ceduto facendo precipitare nel vuoto i tre operai dall’ottavo piano dello stabile di via San Giacomo dei Capri nella zona collinare di Napoli. L’inchiesta della Procura partenopea procede a ritmo serrato, sebbene le iscrizioni, come specificato dagli inquirenti, costituiscano un “atto dovuto” e non rappresentino ancora un’accusa formale di responsabilità da parte dell’ufficio dei Pubblici Ministeri.
L’inchiesta si concentre su due fronti
La Procura intende fare luce su ogni aspetto della tragedia. L’inchiesta condotta dal Pubblico Ministero Stella Castaldo e dal Procuratore Aggiunto Antonio Ricci, si concentra su due fronti principali: le cause tecniche del disastro e le eventuali violazioni delle norme di sicurezza.
L’ipotesi al momento più accreditata dagli inquirenti è quella di un cedimento strutturale del cestello elevatore. Sembra che il macchinario si sia improvvisamente inclinato di 90 gradi, scaraventando al suolo i tre operai. Se fosse vero che i tre operai non indossavano le cinture di protezione sarebbe un fatto grave, a rendere questa testimonianza proprio qualche abitante del palazzo. Intercettato dalla stampa poco dopo l’immane tragedia. E poi ancora che fine hanno fatto i caschetti di protezione? Altra domanda al momento ancora senza risposta, in terra non sono stati trovati. Erano invece, accanto ai corpi senza vita dei tre operai, alcuni rotoli di guaina di bitume, forse destinati al solaio del condominio.
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