Per il Napoli femminile la scalata verso la serie A riparte dallo stadio Antonio Landieri di Scampia, intitolato alla giovane vittima di camorra. La squadra ha scelto dunque il luogo per affrontare le partite del campionato che quest’anno per le giocatrici ricomincerà dalla serie B. L’anno scorso, infatti, la vittoria del Pomigliano ha condannato il Napoli alla retrocessione, ma la società quest’anno riparte con tanta energia e positività. In questa stagione più che mai giocherà un ruolo fondamentale il legame con la città e i suoi cittadini. Dopo Casamarciano, Barra e Cercola, la squadra, scegliendo lo stadio Landieri, ritorna finalmente a Napoli. Ieri, intanto, c’è stato il primo allenamento della squadra.
L’impatto sul quartiere
Avere una squadra femminile che gioca a Scampia è un messaggio importante per le giovani del quartiere e una grande fonte di ispirazione per le ragazze appassionate di questo sport. Con la squadra arrivano a Scampia i valori dello sport e soprattutto l’idea di un nuovo orizzonte di possibilità per le ragazzine che già iniziano a giungere sugli spalti. Il presidente Lello Carlino si dice entusiasta del nuovo stadio, certo che la società potrà fare qualcosa di buono per la città. Anche Nicola Nardella, presidente dell’ottava municipalità, accoglie la notizia con positività ritenendo importante attrarre le grandi società sportive che possano aiutare a riqualificare il territorio e a manutenere gli impianti sportivi, superando situazioni di degrado.
Pinna, l’attaccante sarda, entusiasta dello stadio Landieri
La prima a proporre l’impianto di Scampia come nuovo stadio, è stata l’attaccante sarda Romina Pinna. La giocatrice 29enne ha deciso di rimanere a Napoli tentare la scalata alla serie A, quest’anno sotto la guida dell’allenatore francese Dimitri Lipoff. Pinna è stata colpita soprattutto dal calore e dal senso di comunità. Lo stadio è circondato da palazzi e l’attaccante immagina già il tifo dai balconi: “L’affetto delle persone sarà un’arma in più quest’anno”. Lo stadio è più piccolo rispetto a quello di Casamarciano e più adatto a un campionato di serie B. Le sue dimensioni e la sua collocazione lo rendono anche più caloroso. L’impianto, inoltre, ha un terreno di gioco in erba sintetica realizzato con pneumatici riciclati abbandonati nella terra dei fuochi. I seggiolini provengono invece dallo stadio di Fuorigrotta, sostituiti in occasione delle Universiadi.
Articolo di Andrea Di Francia
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