Sì a limiti di velocità inferiori ai 50 km orari ma non a caso e senza paletti. E quindi le decisioni dei Comuni in questa direzione «devono essere informati, a pena di illegittimità degli stessi, ad un approccio capillare, consistente nell’introduzione di deroghe rispetto al limite generale dei 50 km/h solo per aree delimitate, perché solo tale approccio consente di fornire adeguate motivazioni in ordine alle ragioni che giustificano il ricorso ad una diversa regolazione del traffico, a tutela di primarie esigenze della collettività».
Così la direttiva del ministero delle Infrastrutture che arriva dopo le ordinanze del Comune di Bologna per l’abbassamento del limite a 30 km orari. Un provvedimento annunciato da Salvini, contrario alle decisioni del Comune emiliano e di analoghe decisioni prese in altre città italiane.
Il comune di Napoli, ad esempio, dal canto suo con l’amministrazione guidata da Gaetano Manfredi è intenzionato a seguire le decisioni prese dal comune di Bologna. L’idea del limite a 30 chilometri orari stuzzica e non poco la squadra del sindaco anche l’assess ore all’urbanistica vorebbe ragionarci su.
Gli incidenti stradali purtroppo sono tanti malgrado a Napoli già esista il limite dei 40 chilometri orari. Si dice che a Napoli c’è il traffico perciò si va più lentamente, ma gli studi effettuati ci raccontano che a Napoli le auto vanno a una velocità ben maggiore di quelle di Milano».
Un’altra novità sono gli Autovelox e Cosenza va dritto al punto. «Stiamo facendo un approfondimento su dove metterli, ovvero lo studio è su tutte le strade. A partire da quelle più lunghe che proprio per questo motivo hanno un rapporto di incidenti pi elevato». Va ricordato che anche in questo caso bisogna passare – a oggi – per il Mit per avere l’autorizzazione all’installazione degli Autovelox. L’ipotesi del Comune è porli in luoghi strategici dove gli automobilisti tendono a pigiare forte sull’acceleratore. Come in via Marina e corso Vittorio Emanuele.