Doccia fredda per Anna e Pino Paciolla, i genitori di Mario, il 33enne di Napoli cooperante dell’ONU che, il 15 luglio 2020, era stato trovato senza vita all’interno della propria abitazione a San Vicente del Caguán in Colombia. Per la Procura di Roma, il caso Paciolla è da archiviare: il cooperante napoletano si sarebbe tolto la vita.
Un fulmine a ciel sereno per i Paciolla
Una svolta imprevista e inattesa, quella che nelle ultime ore ha visto i genitori di Mario Paciolla scontrarsi contro la richiesta della procura capitolina di archiviazione del caso. Mario si sarebbe volontariamente suicidato, la motivazione addotta. Quando la luce in fondo al tunnel si rivela essere un treno che sfreccia ad altissima velocità: dev’essere stata un po’ questa la sensazione che hanno provato gli anziani genitori del 33enne, al momento della richiesta della Procura.
Alcune reazioni dalla società
Non hanno tardato ad arrivare le reazioni della società alla notizia della richiesta di archiviazione del caso: la prima, quella di Alessandra Ballerini, la legale della famiglia Paciolla, precedentemente rappresentante anche della famiglia di Giulio Regeni. Opporrà resistenza davanti al GIP, il suo annuncio. A darle sostegno, la Federazione Nazionale della Stampa con il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania. “La richiesta di archiviazione sull’omicidio di Mario Paciolla da parte della Procura di Roma è un colpo durissimo alla ricerca della verità sulla morte del coopoerante e giornalista napoletano”: questo il loro commento al riguardo.
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