Omicidio Vincenza Tortora. Si segue la pista passionale. Un delitto di gelosia, registrato in diretta con il cellulare mentre affondava il coltello nel corpo della moglie e subito dopo feriva il suo presunto amante. Questa la ricostruzione dei fatti accaduti venerdì mattina nel parcheggio di un supermercato di via Marigliano a Somma Vesuviana. Per la Procura di Nola si tratta di un delitto studiato: un femminicidio che ha scosso profondamente la comunità del comune vesuviano. La vittima, la 63enne Vincenza Tortora, è stata affrontata dal marito Francesco Nunziata, imprenditore di 70 anni, intorno alla 9,30. La donna è morta immediatamente dopo i fendenti. Nunziata era convinto che la consorte avesse una relazione con il 46enne Francesco Gifuni. L’uomo trasportatore e fornitore dei supermercati di cui il 70enne è titolare, anche lui colpito e tuttora in gravi condizioni. Le urla hanno attirato nel parcheggio i dipendenti del market.
Omicidio Vincenza Tortora. Si segue la pista passionale. Due ore dopo, Nunziata si è costituito ai carabinieri di Ottaviano e oltre ad aver confessato, ha fatto ritrovare l’arma del delitto e ha poi consegnato il cellulare con cui aveva registrato l’audio di quella sequenza di morte. L’imprenditore è in cella con l’accusa di omicidio premeditato e tentato omicidio. Già inoltrata la richiesta per la convalida del fermo. “La nostra comunità è profondamente indignata e scossa”, commenta il sindaco di Somma Vesuviana, Giuseppe Di Sarno. Ventiquattro ore dopo il femminicidio, si è tenuto un flash mob davanti la sede del Comune con due minuti di silenzio in segno di dolore per la morte violenta di Vincenza Tortora, vittima della gelosia.