Will Smith è il protagonista assoluto di questa edizione degli Oscar, che ha ravvivato con un incidente inaspettato. Qualche minuto prima di vincere la statuetta come migliore attore, il divo si alza dalla poltrona, raggiunge il palco e sferra un colpo con la mano sulla faccia di Chris Rock. Si è capito in fretta che non si trattava di un numero preparato durante la cerimonia. Semplicemente Rock sul palco stava scherzando, e Smith sorrideva, quando il comico ha fatto una battuta sull’aspetto della moglie del divo, Jada Pinkett Smith, che ha la testa rasata, chiedendo se il suo prossimo film sarebbe stato il seguito di Soldato Jane, riferendosi alla pellicola in cui Demi Moore interpretava un soldato e aveva la testa rasata.
Niente statuetta per Sorrentino, questi i vincitori:
- Miglior Film: Coda – I segni del cuore di Sian Heder
- Migliore regia: Jane Campion per Il potere del cane
- Migliore attrice protagonista: Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye
- Migliore attore protagonista: Will Smith per King Richard – Una famiglia vincente
- Migliore attrice non protagonista: Ariana DeBose per West side story
- Migliore attore non protagonista: Troy Kotsur per Coda – i segni del cuore
- Migliore sceneggiatura originale: Belfast di Kenneth Branagh
- Migliore sceneggiatura adattata: Coda – I segni del cuore di Sian Heder
- Migliore fotografia: Dune (Greig Fraser)
- Miglior trucco e acconciatura: Gli occhi di Tammy Faye (Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh)
- Miglior film internazionale: Drive My Car di Ryusuke Hamaguchi
- Miglior film d’animazione: Encanto di Byron Howard e Jared Bush
- Miglior documentario: Summer of Soul…or When the Revolution Could Not Be Televised di Ahmir “Questlove” Thompson
- Migliori effetti speciali: Dune (Paul Lambert, Tristan Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer)
- Miglior suono: Dune (Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill e Ron Bartlett)
- Miglior montaggio: Dune (Joe Walker)
- Migliore colonna sonora: Dune (Hans Zimmer)
- Migliore canzone originale: No time to die (Billie Eilish e Finneas O’Connell)
- Migliori costumi: Crudelia (JJenny Beavan)
- Migliore scenografia (production design): Dune (Patrice Vermette; Set Decoration: Zsuzsanna Sipos)
- Miglior corto documentario: The Queen of Basketball di Ben Proudfoot
- Miglior corto animato: The windshield wiper di Alberto Mielgo e Leo Sanchez
- Miglior corto live action: The long goodbye di Aneil Karia e Riz Ahmed
Luca.
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