Cento anni e oltre per la pizza napoletana. Alla casina pompeiana nella villa comunale di Napoli si è tenuto un incontro per celebrare la più conosciuta e rinomata tradizione partenopea nel mondo. Come si evolve negli anni la figura del pizzaiolo, dai sacrifici delle famiglie sul finire dell’Ottocento e all’inizio del 900, fondatrici delle storiche pizzerie in città fino alla Moderna crescita e al veloce sviluppo di brand e stili personalizzati fino al midollo. Con il mondo social chi si fa spazio sempre più predominante. Sono tutti i temi portati in discussione dall’Unione pizzaioli storici napoletani che ha organizzato nel dettaglio il convegno. Ad essere approfondito anche il fenomeno delle generazioni di pizzaioli emigrati all’estero, ad esempio negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, che ritornano nella loro madrepatria per sviluppare attività pronte a creare nuovi posti di lavoro per i giovani che appartengono al territorio che è stato culla di un’infanzia oppure o per creare economia nei luoghi in cui hanno vissuto i propri antenati. La pizza resta dunque patrimonio di un intero Popolo, spesso simbolo di riscatto sociale in aree particolarmente delicate. Un tesoro da salvaguardare.
