Un servizio notturno di vigilanza privata. E’ la mossa del Parco Archeologico di Pompei per scongiurare il rischio di un blitz di tombaroli nello scavo in corso a Civita Giuliana – il cantiere che fu aperto proprio da alcuni trafficanti di reperti oggi a processo, e che di recente ha restituito gli scheletri di un uomo e del suo schiavo, le carcasse di due cavalli e uno straordinario carro da festa. A chiedere più controlli sono stati i carabinieri: gli stessi che stanno seguendo da vicino l’andamento dello scavo, dopo l’operazione che a suo tempo portò all’individuazione dei cunicoli scavati dalle «talpe» dell’archeologia clandestina.
