“Un ragazzo di 14 anni sorpreso a spacciare droga ha candidamente detto ai carabinieri intervenuti che non saprebbe fare altro. Un’affermazione che ci deve far preoccupare”. Lo ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, commentando l’arresto del pusher minorenne a Castello di Cisterna, nel Napoletano. “Ma solo la preoccupazione non basta, occorre altro”, ha aggiunto il prefetto sottolineando la necessità di uno sforzo da parte di tutti – istituzioni, famiglia, chiesa – che abbia un obiettivo condiviso: quello di offrire “a questi ragazzi un’alternativa alla strada, al crimine, allo spaccio”. “A 14 anni un ragazzo dovrebbe essere a scuola – ha detto ancora il prefetto – Quanto avvenuto rafforza la mia convinzione che bisogna proseguire sulla strada del contrasto all’evasione e alla dispersione scolastica. I dati dell’azione intrapresa sono confortanti ma ovviamente si può e si deve fare sempre di più”. Per il prefetto è indispensabile seguire con la massima attenzione anche le famiglie “attraverso la rete degli assistenti sociali presente nei Comuni” perché sono proprio le famiglie “ad avere un ruolo fondamentale ma vanno accompagnate, seguite”. Insomma bisogna comprendere a questi ragazzi “che la strada della delinquenza ha solo due sbocchi: la morte o la galera”.
