Cerca
Chiudi questo box di ricerca.

Pronto soccorso al collasso tra Caserta e Napoli, estate difficile

Il consigliere regionale, esponente dei Cinque Stelle, firmatario di un’interrogazione: “Si mantengano i fondi inizialmente pianificati”

Tre o quattro giorni in corsia di pronto soccorso, dividendo la stanza con accoltellati, sparati e trattamenti sanitari obbligatori. Ecco come cardiopatici, diabetici e pazienti sono affrontano il loro passaggio in molti nosocomi del napoletano e del casertano. Che sono le zone della Regione che più stanno soffrendo la mancanza di personale, oltre che una cattiva organizzazione interna.

In estate garantire l’ordinaria amministrazione è cosa ancor più complicata, visto il periodo di ferie e l’assenza dei giusti rimpiazzi per le specifiche mansioni. E i pensionamenti fanno il resto. Da un lato, decine di professioni della sanità campana stanno per garantirsi il meritato riposo e non ci sono abbastanza nuovi professionisti disposti a sostituirli. Dall’altro, lavorare in questo settore è sempre più difficile.

Il danno oltre alla beffa, qualche giorno fa, il 31 luglio, sono scaduti i contratti dei medici reclutati tramite cooperative e impiegati nei Pronto soccorso della regione Campania e non solo. La misura, prevista dal decreto 17 giugno 2024, pesa come un macigno sulla già nota carenza di personale medico, in particolare durante l’estate. E bisogna mettersi le mani nei capelli se si pensa che tra il 20 e il 30% dei Pronto soccorso italiani impiega medici provenienti da cooperative. In alcuni ospedali delle province di Napoli e Caserta arriviamo a punte fino all’80% dei turni coperti. La norma prevede deroghe solo in casi eccezionali ma ce ne sono davvero troppe

Segui SiComunicazione su Google News

https://www.sicomunicazione.it/pronto-soccorso-al-collasso-tra-caserta-e-napoli-estate-difficile/

In evidenza

CRONACA

POLITICA