L’argilla nera racconta la natura di Napoli nel magma, mentre le figure rimandano al culto molto sentito in città delle anime pezzentelle. Lo scultore Emanuele Scuotto presenta l’installazione “Purgatorio” alla Nabi Gallery di via Chiatamone. Un’opera, in esposizione fino al 10 dicembre., che ha molti nessi con la contemporaneità. “Il concetto di Purgatorio è una metafora con più chiavi di lettura, dai circa due anni vissuti con la pandemia, al dramma dei migranti con il Mediterraneo diventato una grande fossa comune”, dice l’artista. Scuotto trasmette in questo lavoro la sua esperienza con i fratelli Salvatore e Raffaele per il laboratorio La Scarabattola, oltra a esplorare nuovi linguaggi dell’arte, con il dna nella tradizione napoletana del presepe o, ancora, con uno sguardo al contrasto di luci e ombre della città. La mostra è a cura di Azzurro Immediato, realizzata in due ambienti diversi: la project room di Nabi interior design e, dal 29 ottobre, nello spazio ipogeo della Off gallery nei pressi di Cappella Sansevero. Il catalogo con i testi di Alba La Marra e Stefano De Matteis sarà presentato in occasione del finissage.
