Sul reddito di cittadinanza ogni partito, in questa rapidissima campagna elettorale, sta dicendo la sua. Punti di vista opposti tra i vari schieramenti, anzi a dir il vero anche all’interno del centro destro ci sono posizioni diverse tra gli alleati. Analizziamole.
Centrosinistra: Modificarlo e ampliarlo
Per il Partito Democratico, e parte della coalizione, occorre aumentare gli importi delle famiglie numerose, oggi meno avvantaggiate rispetto ai single, con un incremento dell’aiuto. Per gli stranieri abbassare da 10 a 8 anni il requisito minimo di permanenza in Italia per ottenere il reddito.
Centrodestra: abolirlo la Meloni, modificarlo Forza Italia e Lega
Qui le posizioni sono ben diverse all’interno della stessa coalizione. La Lega ha un’idea ben chiara, mantenere il sostegno per chi non ha un lavoro ma differenziarlo di regione in regione a seconda dei costi della vita locale. Forza Italia, invece, cerca di ridurre la platea per passare dei soldi dal Reddito di Cittadinanza alle pensioni. Per Fratelli d’Italia c’è l’abolizione a favore di uno strumento a tutela degli over 60, disabili e famiglie.

Movimento 5 Stelle: Rafforzarlo, ma aumentare i controlli
Nessuno tocchi il Reddito di Cittadinanza. Questo il pensiero di Giuseppe Conte. Per il Movimento 5 Stelle, nel programma, c’è un rafforzamento del sostegno. “E’ una riforma complessa e lavoreremo per ottimizzarla, senza eliminarla o tagliarla”. L’obiettivo reale è quello di aumentare le misure antifrode.
Terzo Polo: Se si rifiuta una proposta di lavoro addio al sussidio
Per il Terzo Polo, quello dei moderati di centro sinistra, il Reddito di Cittadinanza non è un bene. Per questo Calenda e Renzi hanno deciso di mettere nel programma politico un limite di 2 anni per trovare un lavoro e se un percettore rifiuta un lavoro togliergli il Reddito. In più corsi di formazione per riqualificare chi riceve l’assegno dallo Stato.
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