Hanno seguito un corso di formazione e stamane hanno ricevuto il tesserino HACCP per l’analisi dei rischi e il controllo critico preventivo degli alimenti: ecco come si è concluso il progetto di rilancio sociale promosso dalla Fondazione Quartieri Spagnoli – FOQUS.
Trovare riscatto nella ristoriazione
Sono una quindicina le donne dei Quartieri Spagnoli che, dopo aver seguito per diverse settimane un corso sulla gestione delle cucine e dei servizi di ristorazione, da oggi si proiettano verso una nuova esperienza lavorativa. La ristorazione come riscatto: è questo l’obiettivo del corso tenuto dallo chef Antonello Rinaldi e promosso dall’Associazione Muezzin in collaborazione con FOQUS, su finanziamento della Regione Campania con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Con le competenze acquisite e le certificazioni ottenute, le “donne dei Quartieri Spagnoli“, ora, potranno accedere alle cucine di qualsiasi ristorante. Nei programmi della Fondazione Quartieri Spagnoli, potranno stabile quando voler lavorare, prenotando in base alle proprie esigenze il proprio turno nelle cucine dello chef Rinaldi, tanto in cucina quanto in sala.

Il commento degli organizzatori del progetto
“Da tempo cerchiamo di creare prospettive lavorative per le donne del quartiere su cui da quasi dieci anni insistono le attività della nostra Fondazione”, ha spiegato la presidente di FOQUS, Rachele Furfaro. “Riconoscere la necessità di conciliare tempi di vita e di lavoro, in base alle esigenze delle donne dei Quartieri Spagnoli, è la sfida di questi tempi e la domanda che emerge da contesti come i Quartieri. Secondo questo progetto, ogni donna lavorerà quando potrà e lo vorrà”.
“Ci siamo ispirati al modello delle cucine sociali di Beirut“, ha continuato più in dettaglio il direttore generale della Fondazione Renato Quaglia, “dove le contadine che abitano in collina, quando possono, scendono in città per gestire direttamente, e con i loro prodotti dei campi, la ristorazione di alcuni locali. Oggi 15 donne dei Quartieri sono una potenziale risorsa professionale per i molti locali, trattorie e ristoranti del quartiere, in una dimensione occupazionale, sociale ed economica nuova”.

Per la rappresentante dell’amministrazione regionale, l’assessore Lucia Fortini, si è trattata di un’iniziativa concreta che mette in pratica l’essenza del concetto di essere una comunità. “Un esempio virtuoso di come fare rete e fornire una reale opportunità di lavoro che rispetti necessità ed esigenze di ciascuna lavoratrice. La Regione Campania sarà sempre al fianco di imprese, associazioni, professionisti, realtà del territorio per sostenere progetti che creino opportunità, consentano alle donne di emanciparsi, condividere esperienze ed essere libere”.
Alla ricerca di un riscatto lavorativo: il racconto dello chef
Un’esperienza di grande valore anche per lo stesso chef delle cucine della Fondazione, Antonello Rinaldi. “Sono entrato in contatto con donne che hanno un’energia straordinaria e tanta voglia di fare”, ha spiegato, donne che, “abituate a preparare da mangiare per le loro famiglie, hanno dovuto fare il salto di scala dalla cucina familiare agli 80 coperti del ristorante. Con questo corso abbiamo contribuito ad ampliare il loro orizzonte di conoscenze conservando le radici che affondano nella cucina tradizionale napoletana, dalle torte rustiche, casatielli e tortani, ai classici sughi del ragù e della genovese, fino ai dolci e, in particolare, la pastiera, preparate rigorosamente con l’acqua di fiori d’arancio, come previsto dalla ricetta originale”.
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