Ci sarebbe stata una rissa alla base della violenta scazzottata che, nella notte tra sabato e domenica, ha portato alla morte di un uomo, in provincia di Napoli. A perdere la vita, un 51enne di origine serba, ma residente nell’area del vesuviano. I fatti, nei dintorni di via Trieste, a pochi passi dalla villa comunale di Pomigliano d’Arco. La saracinesca del bar al cui esterno sarebbe scoppiata la lite poi degenerata, ieri, è rimasta abbassata per tutto il giorno.
Secondo il racconto di una coppia di titolari di un’altra attività commerciale della zona, la vittima sarebbe arrivata sul posto intorno poco dopo l’una di notte, insieme con altre due persone, a bordo di un’auto bianca. Parcheggiato in via Leopardi, i tre – che, stando al racconto, sarebbero sembrati già poco lucidi – avrebbero provato a entrare prima nel pub gestito dalla coppia per poi dirigersi, al loro diniego, a un vicino bar ancora aperto. Le voci alte, accompagnate di tanto in tanto da qualche urlo arrabbiato, non avrebbero mai potuto far immaginare l’esito della serata.
La lite all’esterno del bar
Forse qualche litigio pregresso, forse la furia cieca del momento, forse l’alcol di troppo mandato giù. Non si conoscono ancora le cause dell’alterco, ma sembrerebbe che, dopo qualche parola, tra l’1:30 e le 2, si sia passati alla violenza. Bicchieri rovesciati, urla, schiaffi, pugni, calci, perfino una fioriera rovesciata in strada. La zuffa tra i tre uomini si sarebbe spostata, a suon di spintoni, fino al centro della strada, dove qualche passante sarebbe intervenuto cercando di sedare la violenza. Il quadro che dopo pochi minuti si è presentato era uno spettacolo truculento. A terra, massacrato di botte, il 51enne. A pochi passi da lui, in shock e con una gamba spezzata, il secondo uomo che era con lui.
Il terzo si sarebbe dato alla fuga a piedi, ma sarebbe stato acciuffato dai Carabinieri un chilometro più avanti, nei dintorni di via Terracciano. Intanto, sul luogo della zuffa, alcuni passanti avrebbero provato a prestare i primi soccorsi, dopo aver allertato i militari e il 118. Inutile, tuttavia, qualsiasi tentativo di rianimare il 51enne, da parte dei sanitari e non: fatale, per lui, la violenta scarica di colpi ricevuti, specialmente alla testa, secondo le prime indiscrezioni. Il dolore della famiglia della vittima è sconfinato. Nelle loro teste e nei loro cuori, l’interrogativo senza risposta: è mai possibile morire in questo modo?
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