A poco meno di quarantott’ore dal clamoroso episodio andato in scena in diretta tv nazionale su Cartabianca, con protagonisti Enzo Iacchetti e il presidente dell’Associazione Amici di Israele, stavolta è il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, a pronunciarsi in merito alla situazione in corso in Medioriente. Intervistato da una giornalista dell’emittente israeliana i24News, il vice presidente del Consiglio – salutato dalla giornalista proprio con questo titolo (“deputy prime minister”) – ha dovuto rispondere a una domanda scomoda. “Mentre parliamo, Israele sta portando avanti una poderosa operazione nella città di Gaza contro i terroristi di Hamas. L’Italia supporta Israele, in questo?”, gli chiede la giornalista. A questo interrogativo, Salvini inizialmente ridacchia, forse preso in contropiede.
“Parlo come Matteo Salvini e come capo del mio partito e come parte del governo”, dice in prima battuta. “Non posso parlare a nome di tutti. Dal mio punto di vista, difendere Israele e il diritto alla vita di Israele, significa difendere la libertà e la democrazia, quindi Israele ha tutto il diritto di garantirsi un futuro sereno”. Pochi secondi prima, quando al vicepremier viene spiegato che, all’esterno del palazzo dov’è in corso l’intervista si sta tenendo un corteo pro Palestina, il leader della Lega commenta ammonendo attiviste e attivisti. “Stiamo vivendo un momento complicato e molta di questa gente che sta protestando e sta bloccando le strade, interrompendo le lezioni in università, non penso che sa cosa sta facendo perché il terrorismo islamico è il principale problema al mondo, oggi”.
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