“Dobbiamo tenere gli occhi aperti“. Così il governatore De Luca ha aperto la sua conferenza stampa di fine anno in Regione Campania, nel corso della quale ha fatto un punto della situazione anche sul fronte della sanità pubblica nazionale.

Il timore del Governatore

“Abbiamo retto bene anche nei Pronto Soccorsi, nonostante le difficoltà, ma dobbiamo essere preoccupati per il 2023: non c’è un euro stanziato per la sanità pubblica“. Così si è espresso il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante l’intervista rilasciata a margine della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina in Regione durante la quale è stato fatto il punto della situazione sulle attività sul territorio regionale nel corso dell’anno.

“Lanceremo 3 grandi battaglie nazionali”, ha poi auspicato De Luca per l’anno venturo: tra queste battaglie, quella in difesa della sanità pubblica a livello nazionale. “Se non c’è un euro stanziato, se non c’è personale”, ha continuato il Governatore, “è evidente che si sta lavorando per introdurre anche in Italia un’altra sanità, fatta di assicurazioni e di cose che non aiutano la povera gente“. Un modello all’americana, insomma.

La prospettiva nazionale

In Campania, ha ricordato poi il Governatore, “abbiamo perso nel sud negli ultimi 10 anni un milione e mezzo di giovani, il 40% di questi laureati. Questo significa impoverire il sud”. Quello della fuga di cervelli, però, è un problema che travalica i confini regionali e che si estende a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale. Negativo il bilancio di De Luca sulla sanità nazionale: “Si rischia di dover chiudere i Pronto Soccorsi anche dei grandi ospedali perché non c’è personale. Nessuno si sta preoccupando di utilizzare da subito i giovani medici laureati che fanno i corsi di specializzazione: nessuno dice una parola. E’ evidente”, ha quindi concluso il presidente della Regione, “che c’è un’altra idea di sanità che sta camminando in Italia“.

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