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Schede bianche. Prende piede Draghi, ma poi serve un nuovo Governo

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Nulla di fatto nella prima giornata di voto per eleggere il Presidente della Repubblica, schede bianche o nomi non in trattativa, il più apprezzato, tra questi, sembra essere stato quello dell’ex portiere Dino Zoff. Sul tavolo, in realtà, ci sono nomi come Casini e il leader della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Poi c’è l’ipotesi Mario Draghi che assume sempre più concretezza. Ma a quel punto la trattativa sottobanco diventa quella per il nuovo governo.

Draghi sembra aprire le porte per il Quirinale. Fa sapere infatti che al governo non resterà ad ogni costo: «Lo farò solo se potrò lavorare per raggiungere gli obiettivi» ha specificato l’ex governatore della Bce. La trattativa più difficile è quella per il governo che verrà. Per mandare Draghi al Colle il centrodestra vuole un esecutivo con i leader tra i ministri. Draghi non vuole (e nemmeno può) dare queste garanzie. Intanto Matteo Salvini è tentato dalla prova di forza. E propone il nome del presidente del Consiglio di Stato ed ex ministro Franco Frattini. Così, mentre la prima giornata di voto per il Colle si chiude con 672 schede bianche, la partita si fa sempre più incerta.

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